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Lanza Enrica

Presidente della Scuola Regionale SRFS Piemonte-DOCENTE AREA GENERALE FORMATORE NAZIONALE in Metodologia Insegnamento e Allenamento - CHINESIOLOGO  Esperto IDROCHINESITERAPIA Percorso Nascita

 

“La mia Scuola”: intervista a Enrica Lanza

La vita sovente è una questione di punti di vista: ciò che per uno è essenziale, per un altro è irrilevante e viceversa. Un po’ in tutti i campi. Prendete ad esempio le cariche. C’è chi le colleziona con orgoglio legittimo ma così elevato da farle diventare molto più d’uno status-symbol e chi invece le considera al massimo un’inevitabile conseguenza del proprio operato e per questo tende, se non a nasconderle, quanto meno a interpretarle con una semplicità a suo modo disarmante, anteponendo sistematicamente la praticità al protocollo, i fatti alle parole, i programmi alle promesse. Enrica Lanza, presidente del Centro Regionale Libertas piemontese, della Scuola Regionale di Formazione Sportiva del Piemonte e dell’ASD Libertas Nuoto Rivoli, appartiene sicuramente a questa seconda categoria. A darle prestigio non è certo la sequenza di qualifiche, per quanto prestigiose e strameritate, bensì il modo con cui le esercita. Certo, gli amanti della dialettica tuttora tipica di molti “salotti” (culturali e non solo) potrebbero storcere il naso, perché quello che loro argomenterebbero con decine e decine di minuti di voli pindarici, lei te lo dice “cotto e mangiato” in pochi secondi. Ma sul piano della concretezza, che poi resta fino a prova contraria una delle prime qualità da ricercare in un dirigente sportivo, non teme decisamente confronti. Leggere quanto segue, per credere. Ancor prima che un’intervista, è un quadro essenziale ma efficace del Lanza-pensiero, focalizzato soprattutto sulle tematiche inerenti alla Scuola di Formazione. Non uno slalom diplomatico tra le domande, ma una discesa dritta e sicura tramite le risposte, in piena coerenza con le caratteristiche d’un personaggio che, fosse un allenatore di calcio, non riuscirebbe mai a insegnare ai propri giocatori a far melina per difendere il risultato…

In che cosa la presidenza della Scuola si differenzia rispetto agli altri ruoli di comando che le sono stati affidati?

“Alcuni aspetti sono chiaramente uguali: quello organizzativo, ad esempio. Inoltre, il rapporto fra Scuola e Centro Regionale è molto stretto, in certi casi persin automatico. Diciamo che presiedere la Scuola vuol soprattutto dire coordinare, pianificando ogni anno l’offerta formativa garantita dai Docenti. E’ quindi più una funzione di responsabilità della gestione di un apparato istituito per muoversi poi naturalmente attraverso i suoi quadri tecnici. La presidenza del Centro Regionale è invece un ruolo prevalentemente politico, frutto di una elezione da parte dei rappresentati degli organismi di base, le cui esigenze e caratteristiche non vanno mai perse di vista. Quanto alla Libertas Rivoli, lì ovviamente a prevalere è la conduzione pratica, fatta di piccole grandi necessità quotidiane, senza per questo rinunciare a fare, per quanto possibile, programmazioni più a lungo termine”.

Qual è la soddisfazione più grande che le ha finora dato la Scuola?

“Essere stata in grado di attrarre numerosi tecnici che hanno potuto conoscere l’ossatura e lo spessore del programma. Ciò è avvenuto soprattutto l’anno scorso, quando sono stati chiamati a raccolta più di 300 tecnici che in Piemonte operavano con qualifiche non più idonee secondo i requisiti richiesti dal CONI; sono stati messi in campo formatori di grande livello. Ricordo con piacere anche il partenariato che abbiamo siglato con Il Dipartimento di Robotica del Politecnico di Torino per un progetto sperimentale mirato al monitoraggio e supporto agli anziani e ai pazienti in fase di riabilitazione motoria. E non dimentico l’apprezzamento dimostratoci nel 2017 da FCA Sisport Fiat quando ci ha commissionato la formazione e l’aggiornamento di tutto il personale di gestione dei propri impianti sportivi. Scelta, ci tengo a sottolineare, che FCA ha fatto dopo aver compiuto una specifica ricerca sul web, tesa ad individuare un’organizzazione seria per contenuti e piani di studio in materia di tecnologia gestionale di piscine”.

Quali cambiamenti ha in mente per rendere la Scuola ancora più funzionale?

“Alcuni sono quasi fisiologici. Il nuovo sistema nazionale della formazione avviato nel marzo scorso ci impone ad esempio di rivedere tutti i programmi e la tipologia della proposta formativa. Altri nascono dal nostro desiderio di andare sempre più incontro alle nuove esigenze di mercato, individuando prima possibile le discipline sportive e i settori in espansione. Stiamo ad esempio muovendoci con grande impegno nel campo olistico e del benessere, perché oggi più di ieri il binomio sport-qualità della vita va inseguito e interpretato opportunamente”.

In che cosa la Scuola può ancora migliorare?

“Nella maggior selezione dei Docenti e nell’individuazione di nuovi partenariati con l’Università, il MIUR e le Federazioni sportive, anche se ho l’impressione che quest’ultime sovente restino ancora un po’ troppo ancorate sulle loro specificità. Infine, e qui torniamo su quanto già detto rispondendo alla domanda precedente, puntiamo a una maggior penetrazione nel vasto mondo del benessere grazie anche alle recenti norme europee che hanno aperto nuovi canali professionali. Collegato a questo, c’è fra l’altro il desiderio di rafforzare sempre più il concetto di formazione come percorso che contempli inevitabilmente la quantità e il profitto ma mai a scapito della crescita culturale degli Operatori sportivi, considerando la peculiarità del loro ruolo, a contatto come sono con giovani e anziani. Ma qui il discorso sarebbe lungo…”

E a questo punto il Lanza-pensiero taglia il traguardo, proprio per non venir meno a quel principio di immediatezza dal quale è sorretto. Poche parole, come avrete notato, ma anche pochissime banalità. In compenso, idee chiare e consapevolezza di quante di esse possano tradursi in tempi relativamente brevi in realtà. Con tanti saluti ai voli pindarici di alcuni “salotti”…